Storia degli italiani del nostro confine orientale
Il museo ospita Tito Delton nel "Giorno del Ricordo"
Nell'ambito del Giorno del Ricordo, il Museo Regionale dell'Emigrazione dei Piemontesi nel Mondo ospiterà Tito Delton, giornalista ed esule da Dignano d'Istria (Pola). L'appuntamento sarà nella sala conferenze dell'Ente venerdì 9 febbraio alle ore 21,00, per una conferenza dal titolo "Storie degli italiani e del nostro confine orientale".
Arrivato nel 1945 a Torino, Delton si è occupato di giornalismo sportivo e di storia dello sport e oggi si impegna, come lui stesso dichiara, a "raccontare una storia misconosciuta o, comunque, quasi totalmente sconosciuta dalla gran parte degli italiani. Eppure è stata la più grande tragedia civile nella storia della nostra nazione, dall'Unità d'Italia ai giorni nostri". Esito di tale volontà di trasmettere ai posteri la storia delle complesse vicende del confine orientale è il libro "10 febbraio 1947. Fuga dall'Istria", pubblicato nel 2010 dall'editore Greco & Greco di Milano. Il testo, che parte dalla storia personale di Tito Delton, illustra gli eventi che costrinsero migliaia di cittadini giuliano-dalmati a lasciare le proprie terre a causa del complesso scenario socio-politico che si scatenò nella zona dell'Adriatico settentrionale dopo l'armistizio del 1943. I numerosi atti di violenza di cui furono vittima, spinsero gli italiani che si rifiutarono di diventare cittadini jugoslavi a partire in quello che venne definito il Grande Esodo e che si sviluppò dal 1948 al 1951. Simbolo di questa migrazione forzata fu il piroscafo Toscana che trasportò istriani, fiumani e dalmati lontano dalla loro patria in una ventina di viaggi.
Attraverso un excursus che inizia dall'epoca romana e arriva fino ai giorni nostri, passando per la fase veneziana e la prima guerra mondiale, Tito Delton ci illustrerà la storia dei nostri connazionali sul versante orientale italiano, in un'altalena che si sposta ora sulle vicende personali, ora sugli eventi storici. Sarà cura del relatore accompagnare le sue parole con fotografie e un breve filmato tratto da un cinegiornale dell'epoca denominato Settimana Incom del febbraio 1947.