Vita dacant e da canté: sonetti in piemontese
Continuano le serate di approfondimento al Museo Regionale dell'Emigrazione di Frossasco. Venerdì 26 ottobre, alle 21,00, non perdete l'incontro con Giovanni Tesio, critico di arte letteraria, noto da tempo per i suoi studi sulla letteratura dialettale e sugli autori emergenti in questo ambito e, più recentemente, anche come poeta e come professore universitario.
Per l'occasione, il Museo intende rendere omaggio al dialetto piemontese, la lingua che accompagnava i migranti che cercavano fortuna all'estero tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento. Se la poesia ha obiettivi, gli obiettivi del "canzoniere" di Giovanni Tesio, Vita dacant e da canté, che verrà presentato nel corso della serata, sono tre o forse quattro: dare voce a una voce che viene di lontano; dare voce alla vita, che è varia e complessa, intricata ma - specie se vista "dacant", ossia di lato - degna di canto; dare voce a una "lingua di poesia" - quella piemontese - che non cessa di "dittare" (ossia di urgere dentro e di dentro); e infine dare voce a una resistenza, che è quella di non arrendersi al negativo, che possiamo pur sempre riscontrare nella nostra esistenza.
Appena edito dal Centro Studi Piemontesi - Ca dë Studi Piemontèis, il canzoniere contiene 369 sonetti in piemontese che ampliano l'opera pubblicata nel 2015. Una composizione metrica scelta perchè il sonetto "trattiene l'essenziale", al contempo ingabbia e libera i concetti. Si tratta di una forma poetica raramente utilizzata nella contemporaneità, da non perdere declinata nella lingua del nostro territorio. Un'opera monumentale, quella di Giovanni Tesio, che il Museo intende valorizzare per guardare con una prospettiva diversa, poetica e cantata, alla Grande Emigrazione italiana.