Inaugurazione della mostra "Un air d'Italie"
La mostra "Un air d'Italie", ospite al Museo Regionale dell'Emigrazione dal 7 luglio al 25 agosto, affronta il tema dei legami storico-culturali che uniscono le vallate alpine a cavallo tra Italia e Francia. Le Alpi, se nella contemporaneità segnano una cesura netta, sono anche un luogo di scambi, rapporti, reciproche influenze.
Anzi, il confine che separa il nostro Paese dalla Francia è stato più
volte rimaneggiato nel corso dei secoli, includendo ed escludendo
territori, ridisegnando geografie. Se la frontiera è terra di
possibilità per quanti arrivano dall'Africa, in passato erano gli
italiani a percorrere gli stessi sentieri cercando fortuna oltralpe.
Il Museo di Frossasco ragiona su questo tema grazie al contributo del Musée Dauphinois.
L'esposizione "Un air d'Italie", attraverso documenti, fotografie e
pannelli, racconta dell'influenza italiana nelle valli oltre confine e
soprattutto nell'Isère. Il Dipartimento di cui fa parte anche Saint Jean
de Moirans, paese gemellato - non a caso - con Frossasco, ha una storia
secolare di rapporti con l'Italia. Se pare che, nel terzo secolo a.C., i
primi abitanti della zona fossero immigrati dal nord della nostra
penisola, durante l'epoca del Delfinato le due aree rappresentavano
un'unica realtà politica e culturale. Anzi, durante il medioevo, esse
beneficiarono del contributo di alcuni banchieri e uomini d'affari
italiani che, grazie alle loro capacità, contribuirono allo sviluppo di
un territorio che adesso, per la grande maggioranza, è francese. Una
storia fatta dunque di scambi economici, culturali, artistici, dove la
politica è stata foriera anche di conflitti militari e scontri, come
quelli che videro fronteggiarsi i Re di Francia e i Duchi di Savoia per
secoli.
Nella seconda metà dell'Ottocento, le reciproche influenze si nutrirono della massiccia immigrazione italiana oltralpe.
Più di tre milioni e mezzo di nostri concittadini raggiunsero l'Esagono
concentrandosi in prima battuta soprattutto nel sud e nella zona di
Parigi. La presenza italiana nelle vallate alpine fu dunque importante,
il territorio è stato raggiunto anche da numerosi piemontesi,
avvantaggiati dalla vicinanza territoriale e linguistica. Una comunità,
quella italiana, attiva soprattutto nei mestieri dell'edilizia, ma anche
in politica e nella vita culturale.
La mostra "Un air d'Italie" è un progetto del Museo di Grenoble, da sempre attento alle identità locali e alle più recenti ricerche scientifiche. Grazie all'esposizione, che sarà inaugurata domenica 7 luglio alle 17,30, il Museo Regionale dell'Emigrazione continua nel percorso di creazione di legami internazionali con partner interessati all'analisi dei flussi migratori. L'emigrazione italiana del passato, una diaspora che ha visto allontanarsi dal proprio paese diversi milioni di persone, può forse contribuire a guadare con occhi diversi alle sfide del presente. La mostra ragiona infatti non solo sull'italianità, su quel sentimento di affezione verso la terra e il patrimonio culturale d'origine, ma anche sul contributo dato da coloro che, lasciato il proprio paese alle spalle, hanno contribuito a far grande la Francia e l'Isére.