La Giornata della Memoria al Museo
In occasione della Giornata della Memoria, istituita dalle Nazioni Unite per commemorare le vittime della Shoah, il Museo Regionale dell'Emigrazione propone un momento di riflessione per non dimenticare gli orrori della guerra e del Novecento.
Sabato 26 gennaio, alle 16,45, si comincia con l'inaugurazione della mostra temporanea "Beppo Levi: migrante forzato per motivi di razza". A partire da documenti d'archivio, lettere e fotografie, l'esposizione ripercorre la triste vicenda di Beppo Levi, matematico di grande fama costretto all'espatrio per fuggire alle leggi razziali. In Argentina, il Paese che lo accolse e che lo ricorda come il "padre della matematica", egli ebbe modo di rilanciare quella carriera di ricercatore e docente universitario che in Italia gli era stata preclusa dalle politiche razziste del regime fascista. Attraverso le sue lettere, leggendo dunque le sue stesse parole, avremo modo non solo di delinearne la personalità, ma anche di indagare in un periodo storico caratterizzato da due conflitti mondiali, dalla degenerazione dell'idea di nazione, dal proliferare delle persecuzioni.
A seguire, la Shoah riletta e interpretata da una voce di eccezione, quella di Giovanni Tesio. Docente universitario e critico di arte letteraria, noto da tempo per i suoi studi sulla letteratura dialettale e, più recentemente, anche come poeta, Tesio tornerà, invece, sulla figura di Primo Levi. Nel suo libro "Io che vi parlo" (edito da Einaudi), egli riporta le loro fitte conversazioni, intrecciate nei primi mesi del 1987. Se i due conflitti mondiali e la politica del Ventennio fanno da cornice, dal testo emergono i ricordi di infanzia di Primo Levi, la passione per la montagna, la famiglia, le letture, gli amici dell'adolescenza, ma anche il ritorno a casa e il mestiere dello scrittore. Il racconto, che corre intenso sul filo della memoria, carico di storie e di Storia, si interrompe poco prima di Auschwitz a causa della morte improvvisa di Levi.
Due voci, dunque, quella di Beppo e di Primo Levi, che sottolineano il valore della testimonianza, della trasmissione della memoria come strumento di mobilitazione, impegno, sensibilizzazione delle coscienze. Ed è in questa direzione che si muove anche l'ultimo libro di Giovanni Tesio "Nell’abisso del lager. Voci poetiche sulla Shoah. Un’antologia". Si tratta della prima raccolta internazionale di poesie legate al genocidio e alle deportazioni, dalla quale emerge il valore della scrittura come forma di riflessione e analisi. Un quadro, dunque, di impegno civile, che non attenua l’importanza anche estetica dei testi di Paul Celan, Nelly Sachs, Dietrich Bonhoeffer, Mario Luzi, fino ad Antonella Anedda ed Erri de Luca.
Sabato 26 gennaio, a partire dalle 16,45, vi aspettiamo al Museo Regionale dell'Emigrazione (Piazza Donatori di Sangue, 1 - Frossasco) per non dimenticare che, come ha scritto Primo Levi nella Tregua, «guerra è sempre».