La giusta distanza - news dal Museo
Le postazioni svuotate, le porte chiuse e la fine delle chiacchiere allegre con i visitatori. Il telefono muto, i laboratori didattici rimandati e le voci dei collaboratori che non risuonano nel museo già da qualche settimana.
L’emergenza sanitaria legata alla pandemia da Coronavirus e i conseguenti provvedimenti governativi ci hanno costretto a rivedere scadenze, attività, luogo di lavoro. Il Museo Regionale dell’Emigrazione, come tutti i musei italiani, è attualmente chiuso al pubblico. L’operatività dell’équipe, tuttavia, non si ferma. Abbiamo preso i nostri effetti personali, ci siamo salutati (mantenendo il metro di distanza) e trasferiti a casa, che adesso è il nostro ufficio. Dalle abitazioni private continuiamo a portare avanti quei progetti di divulgazione culturale che ci caratterizzano ormai da anni.
Osservazione
Lavoriamo dunque, anche per permettervi di rapportarvi al Museo e alle sue collezioni nonostante l’obbligo, la necessità di restare a casa. Oggetti e documenti conservati e valorizzati dalla struttura, beni che raccontano storie di migrazione vicine ad ognuno di noi, vengono periodicamente messi in risalto sui nostri social, Facebook e Instagram. Sul nostro nuovo, recente, canale YouTube potete vedere dei servizi televisivi che parlano del Museo. In attesa di visitarci a porte aperte, potete cominciare a conoscerci, o approfondire la nostra conoscenza, attraverso i media.
Partecipazione
In questi momenti drammatici che stiamo vivendo, oltre a collaborare tutti insieme per arginare l’emergenza, potremmo utilizzare in modo proficuo il tempo che abbiamo (forzatamente) a disposizione. Riflettiamo su noi stessi e sulle cose che veramente contano all’interno delle nostre vite, guardiamo in modo diverso lo spazio, approfittiamo del silenzio dell’ambiente esterno. Rivalutiamo il tempo, il tempo delle nostre vite e creiamo legami autentici tra passato e presente, custodiamo memorie per il futuro.
Proprio in quest’ottica vi chiediamo di collaborare con il Museo. Scrivete al nostro indirizzo di posta elettronica e mandateci le vostre storie di migrazione. Lettere e fotografie scannerizzate, brevi video, pagine scritte, date sfogo alla vostra creatività e raccontateci di voi, della vostra famiglia, dei vostri antenati. Siamo alla ricerca di vicende migratorie che hanno interessato e interessano il Piemonte, memoria orale che confluirà nel patrimonio del Museo e sarà oggetto di mostre, pubblicazioni, momenti di riflessione.
Noi siamo a casa, ma attivi. Vi chiediamo di fare altrettanto e rivivere con noi il tempo delle vostre biografie di migrazione.